Tesini illuminati
Articolo a cura di Manfredo Marchetto
Tratto del notiziario quadrimestrale La Pieve – settembre dicembre 2019
“TESINI ILLUMINATI” CHE HANNO ILLUMINATO IL TESINO
OET (OFFICINA ELETTRICA DI TESINO)
Verso la fine della seconda metà dell’800 sono state costruite nel mondo le prime centrali idroelettriche per produrre energia sfruttando i corsi d’acqua e per questo utilizzando le macchine elettriche e le turbine idrauliche che erano appena state messe a punto.
Per inquadrare storicamente il susseguirsi delle nuove realizzazioni, si ricorda brevemente che:
– Negli Stati Uniti nel 1881 viene costruita la prima centrale che utilizza acqua delle cascate del Niagara.
– In Austria le prime centrali entrano in funzione a Kennelbach nel Voralberg a Steyr nel 1884. A Vienna la società elettrica viene fondata nel 1899.
– Anche in Italia si pensa di produrre energia idroelettrica ed è a Paderno che nel 1895 viene realizzata la prima centrale che sfrutta l’acqua del fiume Adda.
Quasi contemporaneamente anche in Trentino, allora territorio austriaco, si comincia a pensare di produrre energia elettrica, soprattutto per illuminazione.
Nel 1899 Trento realizza la prima centrale costruita sul torrente Fersina e negli anni seguenti, in rapida successione, vengono costruite circa 200 aziende elettriche sia cooperative che comunali. Tra queste si possono citare quelle di Riva, Rovereto, Varone, Stenico, Pinzolo, Malè, Cles, Tuenno, Primiero e Pieve Tesino.
Risulta così che fin dall’inizio del ‘900 l’energia elettrica arriva non solo a Trento, ma anche nelle vallate più distanti e tra queste che anche la nostra.
Questi dati evidenziano che questo processo di innovazione anche qui da noi è avvenuto in poco più di 20 anni, dopo la messa in funzione della prima centrale idroelettrica nel mondo.
Veniamo ora alla OET (Officina Elettrica di Tesino)
Nel 1899 si riunisce in un’aula delle scuole di Pieve un comitato promotore con l’idea di costruire una centrale idroelettrica sul torrente Grigno per produrre energia con cui “illuminare il Tesino”. Del comitato fanno parte oltre ai due promotori Sig. Gaspero Sordo di Castello e Sig. Giacomo Nervo di Pieve, anche i Sig.ri Dr. Alberto Broccato, Demetrio Avanzo, don Domenico Stoffella, Pietro Sordo. Viene nominato presidente del comitato il Sig. Giacomo Nervo e segretario il Dr. Alberto Broccato.
Argomenti di dibattito sono: l’impostazione dello statuto della società nascente, il coinvolgimento dei Comuni della Valle e la maniera più consona per raggiungere il maggior numero possibile di soci. Il giorno 8 febbraio 1900 si riunisce di nuovo il comitato, per decidere la costituzione della nuova società, nominare segretario il Sig. Anselmo Balduzzo, approvare lo statuto e per stampare un opuscolo da inviare a tutti i Comuni della Bassa Valsugana per informarli e coinvolgerli nell’iniziativa. Il 7 aprile 1901 iniziano a Pieve le prenotazioni per l’acquisto di azioni di valore di 20 Corone ciascuna. Per avere una idea del valore di 20 Corone possiamo dire che prima del 1914 la Cantina Sociale di S. Michele all’Adige vendeva per 40 Corone un ettolitro di vino rosso Teroldego. In € odierni, da dati trovati su un sito austriaco, nel 1982 una Corona valeva circa 10 € mentre nel 1910 il valore scendeva a 5 €.
Il primo Consiglio di Amministrazione, eletto il 30 giugno 1901 è composto dai seguenti Signori:
• Giacomo Nervo di Pieve Tesino Presidente
• Pietro Sordo di Castello Tesino Vicepresidente
• Anselmo Balduzzo di Castello Tesino Segretario
• Luigi Rizza Capocomune di Pieve Tesino Consigliere
• Martino Braus Capocomune di Castello Tesino Consigliere
• Giovanni Maria Ceccato Capocomune di Cinte Tesino Consigliere
• Demetrio Avanzo Presidente Cooperativa di Pieve Tesino Consigliere
• Don Luigi Pegoretti Presidente Cooperativa di Castello Tesino Consigliere
• Edoardo Buffa di Pieve Tesino Consigliere
• Augusto Gecele di Pieve Tesino Consigliere
• Battista Granello di Pieve Tesino Consigliere
• Don Domenico Stoffella parroco di Castello Tesino Consigliere
• Gaspare Sordo di Castello Tesino Consigliere
• Ferdinando Buffa di Cinte Tesino Consigliere
• Celestino Busana di Cine Tesino Consigliere.
In data 2 agosto 1901 lo Statuto della nuova società viene iscritto all’Imperial Regio Tribunale di Trento con la denominazione di: Statuto dell’Officina Elettrica e Società Cooperativa di Tesino.
Per quanto riguarda la fase di realizzazione degli impianti, vengono incaricati del progetto, a Fonzaso, l’ing. Giovanni Tommasini e figlio, che quasi contemporaneamente sono impegnati anche per la centrale dei Boaletti in Primiero. Le imprese costruttrici prescelte sono quelle di Bonifacio Bassetti e Alberto Pasquazzo di Trento. Il 1° agosto 1901 iniziano i lavori per la costruzione delle centrale.
Nel contempo la OET realizza la linea ad alta tensione (a quel tempo voleva dire 5000 V) che arriva fino a Levico e le reti a bassa tensione a 110 V per Castello, Pieve, Cinte e Bieno.
Il 14 settembre 1902 avviene l’inaugurazione della centrale. Si descrive questo avvenimento come una grande festa a cui i Tesini in gran numero hanno partecipato con entusiasmo.
Nel frattempo i comuni della Valsugana hanno provveduto in proprio a costruire le reti a bassa tensione e così dal Tesino la “luce” arriva nell’ottobre 1902 a Strigno e nel febbraio 1903 a Borgo.
Il 3 gennaio 1904 viene fornita energia elettrica a Levico e nel 1906 a Roncegno.
Ampliandosi il mercato, aumenta anche la richiesta di energia, per cui si decide di costruire un’altra centrale più piccola (detta “la centralina”) a valle della prima.
Le due centrali hanno una potenza massima complessiva di circa 800 Kw.
Nel 1914 scoppia la prima guerra mondiale e la OET gestisce le due centrali fino al 1916 quando la popolazione viene sfollata e le centrali vengono prima gestite del comando supremo italiano e, dopo Caporetto, dal comando tedesco.
Alla fine della guerra le linee ad alta tensione della Valsugana sono praticamente distrutte, ma le centrali, seppur danneggiate, sono funzionanti.
In questa situazione la OET ed i comuni del Tesino, con Castello distrutto e gli altri due danneggiati, non sono certamente in grado di provvedere alle riparazioni. Inoltre anche le banche premono per il pagamento degli interessi dovuti e per l’estinzione del debito. Anche il cambio monetario non è di aiuto. Pertanto gli impianti nel 1920 vengono affidati alla Società Edison per 25 anni cedendo a questa il beneficio dei danni di guerra, ma con l’impegno della riconsegna in perfetta efficienza.
Alla scadenza nel 1945 nasce un contenzioso legale, che durerà più di un decennio, tra OET e la Società Edison che non è disponibile alla restituzione pensando ad una acquisizione.
Malgrado una serie di sentenze favorevoli a OET e prolungandosi il contenzioso, la maggioranza dei soci decide però per la cessione degli impianti in modo da incassare il valore delle azioni. Ma questa è una storia complicata che merita un discorso a parte.
Oggi gli impianti sono ancora perfettamente funzionanti, naturalmente con macchinari rinnovati e appartengono alla Società Dolomiti Energia.
P.S: La maggior parte delle informazioni è stata tratta dai numerosi documenti contenuti nel dossier OET, che ha lasciato il Rag. Emilio Buffa Giacantoni, presidente della OET dal 1929 al maggio 1957 e dimissionario prima della cessione degli impianti.